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    Sei marketing fails da non scordare

    Di Paola   |  

    Aprile 29, 2016   |  

    Orange Blog   |  

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    Sei marketing fails da non scordare

    Può succedere che una campagna di marketing semplicemente non funzioni. Forse hai scelto il momento sbagliato, oppure il media sbagliato. Errori perdonabili. Meno perdonabile è invece sbagliare il messaggio: non causa solo il fallimento della campagna, ma distrugge prima di tutto la tua immagine!

    Ecco un breve elenco di sei completi disastri di marketing, per imparare dagli errori, in questo caso, degli altri.

    1. Caso Levi’s

    Assicurati che l’immagine sia adeguata al messaggio, prima di lanciare la tua campagna.

    Lo slogan della Levi’s era Hotness comes in all shapes and sizes. Peccato che le modelle sul manifesto avessero tutte la taglia minima.

    levis

    2. Casi McDonald’s e Trenitalia

    Accertati che il sentiment dei tuoi clienti sia in linea con gli obiettivi della campagna.

    Chiedere ai clienti di raccontare sui social perché amano il tuo fast-food può diventare un’arma a doppio taglio: potrebbero iniziare a lamentarsi del cibo e del servizio e la pubblicità negativa potrebbe diventare virale. Specialmente se ti chiami McDonald’s.

    mcdonald's

     

    Caso simile quello di Trenitalia: dopo aver chiesto ad alcuni blogger di viaggiare con la loro compagnia, ha ricevuto miriadi di commenti negativi che denunciavano disagi e disservizi.

    trenitalia

    3. Caso Amazon

    Dimentica i focus group: fai in modo che i potenziali clienti testino realmente i tuoi prodotti, prima di lanciare una campagna.

    Mai pubblicare un video su YouTube di quasi 4 minuti per illustrare tutte le funzionalità del tuo nuovo device, se non hai prima verificato che “funzionino” veramente: un video parodia potrebbe sostituire l’originale e ottenere assai più visualizzazioni. Ecco ciò che è accaduto ad Amazon.

     

    amazon

    4. Casi Groupalia e Bud Light

    Rifletti sul contenuto del tuo messaggio: potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno.

    Fare marketing con tempismo è una cosa; speculare sulle disgrazie un’altra. Groupalia l’ha imparato a proprie spese, al tempo del terremoto in Emilia.

    groupalia

    Altro esempio di scarsa sensibilità lo ha dato Bud Light nel 2015, con uno slogan che sembra promuovere il sesso non consensuale più che una bevanda.

    bud

     

    5. Call-to-Action

    Attenzione alla forza del tuo messaggio pubblicitario: potrebbe essere fin troppo persuasivo.

    Spesso i nostri messaggi vengono male interpretati dal target che vogliamo raggiungere. Esemplari in questo senso le condizioni di un manifesto della Mike’s Hard.

    call-to-action

     

    6. Genio o follia?

    Il confine tra genialità e stupidità è a volte molto labile. Questo manifesto per un’agenzia di onoranze funebri lo dimostra.

    come-a-little-closer

     

     


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