Relativamente poco conosciuta fino a pochi anni fa, Telegram si è distinta nel mondo della messaggistica per essere un’applicazione versatile come poche. A distanza di 10 anni dal suo esordio taglia il traguardo dei 700 milioni di iscritti per il social di origine russa la cui proprietà è della società Telegram LLC con sede a Dubai.
Nata come applicazione di messaggistica istantanea, concorrente diretta di WhatsApp, ha sin da subito dimostrato la volontà di voler tutelare la privacy dei propri utenti. Questo le è valsa le simpatie di tutti quegli utilizzatori “consapevoli” di tecnologia che non gradiscono la gestione che Meta e Google hanno dei dati personali.
Ma andiamo in ordine e vediamo che cos’è e come funziona.
Che cos’è Telegram?
Come appena detto, parliamo di un servizio di messaggistica istantanea basato sul cloud e sul broadcasting. Offre agli utenti diverse opzioni interessanti e che consentono anche di monetizzare.
Tra le funzioni più importanti troviamo:
- avere una username che permette di essere trovati sull’applicazione pur mantenendo privato il proprio numero di cellulare. Funzione interessante se si pensa a per esempio a che utilità possa avere quando ci si iscrive a dei gruppi i cui membri non sono persone che conosciamo;
- avviare delle chat segrete con il timer di autodistruzione. Queste chat una volta eliminate non lasciano alcuna traccia neanche sui server di Telegram stesso;
- conversazioni cifrate per tutelarle da eventuali attacchi ai server;
- creare dei canali pubblici o privati: i primi sono un interessante strumento di marketing e a differenza dei nuovi gruppi broadcasting di Meta , qui gli utenti possono commentare e interagire se il fondatore del canale ha lasciato attiva l’opzione discussione”. Quelli privati sono utili per una comunicazione immediata per esempio all’interno di un’azienda, evitando così che i messaggi importanti si perdano come accade nelle chat di gruppo;
- uno spazio cloud illimitato: abbiamo già detto che Telegram è un’applicazione versatile? I messaggi salvati sono un vero e proprio drive che mette a disposizione;
- configurare fino a tre account nella versione free e illimitati nella versione premium;
- impostare la doppia foto profilo: una pubblica e una privata, ma questa è solo una delle molteplici possibilità di personalizzazione della privacy che Telegram da perché si può anche scegliere a chi mostrare i nostri accessi, il numero e le foto, escludendo persone anche dai nostri stessi contatti;
- cancellare le chat dal dispositivo di chi invia il messaggio anche sul dispositivo del ricevente senza lasciare traccia;
- creare canali e sotto-canali suddividendoli a piacimento per una migliore organizzazione dei contenuti;
- cercare gruppi o canali scegliendo tra i più disparati interessi e interagire con le varie community;
- creare delle storie con l’ultimo aggiornamento la cui durata può variare dalle 12 alle 48h;
- creare dei bot personalizzati utilissimi per gestire le chat di gruppo, i canali e quanto altro.
Telegram VS WhatsApp
Nel corso degli anni e soprattutto dopo l’acquisizione da parte di Meta, anche WhatsApp ha provato a implementare alcune funzioni di Telegram. Con i vari aggiornamenti il gap iniziale si è ridotto ma la differenza sostanziale rimane: Telegram è un social network a tutti gli effetti, oltre che un’applicazione versatile, e se usato correttamente è uno strumento dalle potenzialità enormi per il business.
La tutela della privacy
Telegram è amato e odiato, e per le stesse ragioni: l’attenzione assoluta alla privacy e la versatilità. Questo fa sì che sia l’utilizzo a fare la differenza tra una risorsa impareggiabile e una piattaforma pericolosa.
I problemi della non trasparenza…
Esistono infatti canali Telegram molto attivi nel diffondere fake news, ma anche altri utilizzati per molestie, cyberbullismo e diffusione di materiale privato di ogni genere. Il tutto è aggravato dalla possibilità di creare account con numeri di telefono fittizi e dalla non disponibilità dell’azienda a collaborare con le autorità. Sono purtroppo molti i casi in cui l’app viene utilizzata per attività illegali. Si pensi ai canali in cui, durante la pandemia, si vendevano Green Pass. Un altro esempio è quello delle chat nelle quali vengono diffusi materiali tali da creare imbarazzo o peggio a specifiche persone. La cifratura delle chat e la sede fisica dell’azienda a Dubai rendono praticamente impossibile risalire ai responsabili di comportamenti che andrebbero sanzionati.
…e i benefici della libertà
D’altro canto, questa estrema chiusura e questa libertà che rischia di eccedere sono anche il motivo per cui Telegram è una risorsa. Si pensi a quei paesi nei quali la libertà di stampa e di espressione è negata o costantemente sotto attacco, oppure a paesi in guerra dove comunicare è un pericolo. Per citare un caso di attualità, molte notizie sul conflitto russo-ucraino arrivano proprio tramite canali Telegram. L’app consente alle fonti di divulgare informazioni rimanendo al sicuro e aggirando le chiusure del web operate dai regimi. È grazie a un’applicazione versatile come Telegram che si possono ottenere notizie su simili delicate situazioni.
Non siamo strettamente negli interessi del cittadino occidentale medio e del suo business, ma è comunque di primaria importanza in un contesto più ampio. Quello che vale per il grande vale anche per il piccolo: l’anonimato è tale anche per questioni più “quotidiane”. Telegram può essere usato per comunicare senza timori che si potrebbero invece avere altrove.
Telegram come esempio
Questa piattaforma si qualifica quindi come un ottimo esempio dell’importanza di conoscere luci e ombre della tecnologia che si usa, così da poterne trarre il meglio in sicurezza.
Quel che è certo è che Telegram spicca come applicazione competitiva con quelle dei giganti del web, Meta, Google e la galassia di Elon Musk che ha recentemente acquisito Twitter. È tutt’altro che comune, nel contesto di oggi, riuscire a minacciare il monopolio “de facto” dei giganti. È inevitabile chiedersi, soprattutto visti i numerosi cambiamenti in atto in queste ultime realtà, se il caso di Telegram sia eccezionale e “debitore” di un momento storico più accessibile oppure se anche il mercato attualmente occupato dagli altri social sia aggredibile da una concorrenza con abbastanza capacità e idee.
Il tema della privacy è di tuo interesse? Non perderti questo nostro articolo sul suo (caro) prezzo!
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