I limiti del crowdfunding

Di Paola   |  

Luglio 08, 2023   |  

Orange Blog   |  

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I limiti del crowdfunding

Nei precedenti articoli abbiamo esaminato le grandi potenzialità di questo strumento, ma quali sono i limiti del crowdfunding?

Se ti sei perso i precedenti articoli, puoi recuperarli qua: Che cos’è il crowdfunding?Come presentare il progetto?

E ora veniamo al dunque, iniziando con quelle che sono le ultime novità!

Nuove disposizioni per il crowdfunding

Sono state introdotte di recente le nuove disposizioni UE per quanto riguarda la regolamentazione del crowdfunding. Le nuove norme colmano le lacune e risolvono le difformità legislative che fino ad ora hanno caratterizzato questo strumento, sempre più diffuso, di finanza alternativa.

L’Italia è stato il primo Paese UE nel 2013 a dotarsi di una normativa interna per le principali tipologie di crowdfunding. Le recenti delibere UE hanno portato il Bel Paese a perfezionare ancora di più il corpo normativo con le implementazioni entrate in vigore nell’aprile del 2023.

Gli obiettivi principali sono essenzialmente:

  • Ampliare il potenziale bacino di investitori oltre i confini nazionali e favorire la compartecipazione anche di altri paesi UE;
  • Garantire la trasparenza delle campagne;
  • Tutelare maggiormente gli investitori grazie a organi di garanzia esterni come Consob e Banca d’Italia.

Ma quali sono le principali novità introdotte dal regolamento UE nelle macro categorie di equity, debt e lending crowdfunding?

Ambiti di intervento del regolamento UE

Di seguito le riportiamo sommariamente per fornirvi una panoramica generale delle maggiori aree di intervento.

     1 • Obbligo per le piattaforme di crowdfunding di presentare domanda di autorizzazione a  esercitare presso l’Autorità competente dello Stato membro di cui fanno parte;

   2 • Obbligo per le piattaforme di fornire informazioni trasparenti su analisi, valutazione e selezione dei progetti proposti;

   3 • Introduzione del passaporto europeo, concesso alle piattaforme autorizzate per operare in tutti gli Stati membri;

    4 • Apertura della raccolta di capitale in equity crowdfunding anche a imprese diverse da start up e PMI;

   5 • Ampliamento della platea di investitori che potranno investire in minibond (obbligazioni emesse da una S.R.L o S.P.A  non quotata in borsa)

    6 • Introduzione dell’attività di gestione individuale di portafogli di prestiti sulle piattaforme di lending crowdfunding;

    7 • Tetto massimo di raccolta fissato a 5 milioni di euro all’anno;

   8 • Implementazione di livelli di salvaguardia per gli investitori differenziati in base al loro livello di competenza (investitori “sofisticati” e “non sofisticati”);

   9 • Introduzione di bacheche elettroniche per la compravendita degli strumenti finanziari acquistati in crowdfunding;

   10 • Divieto per i gestori delle piattaforme di partecipare alle campagne lanciate sul loro portale.

Fatta questa digressione giuridica, noiosa per carità, ma utile a capire le dinamiche di questo strumento, affrontiamo il punto che ci riguarda più da vicino: quali sono i limiti del crowdfunding?

I limiti del crowdfunding

Come abbiamo visto nella sintesi della legge il tetto massimo è fissato a 5 milioni di euro nell’arco di un anno ma, chiaramente, questo non significa che chiunque possa chiedere quella cifra. Quando presentiamo il nostro progetto sulla piattaforma di crowdfunding dobbiamo fissare un importo realistico.

È importante ricordare che la nostra richiesta non deve essere né troppo alta né troppo bassa: nel primo caso si trasmetterebbe la sensazione di voler approfittare degli investitori, nel secondo rischieremmo di comunicare che il progetto ha scarso valore, pertanto occorre essere equi.

Un parametro da non sottovalutare è che su queste piattaforme approcciano investitori con esperienze diverse dunque, accanto a quelli meno esperti, troveremo anche quelli che lo fanno di mestiere. In quest’ottica diventa fondamentale saper comunicare il progetto a un pubblico trasversale motivando concretamente perché si richiede una determinata cifra e spiegando il valore pratico che la realizzazione della nostra idea porterebbe alla società. 

Racconta le emozioni dietro al progetto!

Occorre catturare l’interlocutore, non solo con dati e analisi, ma dare spazio alle emozioni. Chi siamo, qual è il nostro percorso, cosa ci ha spinto a sviluppare quell’idea, chi è il nostro team, quali sono le nostre esperienze e competenze. Il racconto deve essere ben costruito, che non significa falsato, ma autentico sia nella componente analitica che in quella umana. Uno storytelling emozionale in grado di trasferire agli altri i nostri sogni, la nostra passione, le aspettative ma senza utilizzare il condizionale. 

crowdfunding

Non solo crowdfunding!

Ricordiamoci che il crowdfunding è solo una possibilità per accelerare lo sviluppo del nostro progetto e non un decreto fallimentare nel caso in cui la raccolta non dovesse funzionare. Questo agli investitori va trasmesso con molta umiltà perché a fare la differenza è sempre la dedizione. Ci sono persone che investono nelle idee potenzialmente più remunerative ma altre che scelgono in maniera empatica e investono sulla storia delle persone.

Un aspetto da non trascurare lato comunicazione sono i tempi di realizzazione nel caso in cui si conseguisse l’obiettivo, una timeline ben scandita e pianificata preventivamente.

Non c’è un idea più o meno vincente, a renderla vincente è il modo in cui essa viene comunicata agli altri e saper toccare le leve giuste diventa un vantaggio per noi.

Bisogna essere consapevoli che non c’è solo la nostra proposta e che i finanziatori potrebbero essere attratti da altre idee per questo occorre essere unici e restare impressi.

E se non raggiungiamo la somma richiesta?

Altro limite del crowdfunding: il raggiungimento della somma richiesta entro il tempo stabilito al lancio della campagna. La piattaforma ospitante, infatti, ci chiederà oltre all’importo, quanto tempo vogliamo lasciare attiva la raccolta (solitamente si parla di minimo 3 mesi). Se alla fine del periodo l’obiettivo non è stato raggiunto allora non verrà erogata neanche la cifra parziale (fa eccezione il donation crowdfunding). In alcuni casi, tuttavia, è possibile chiedere una proroga della campagna stessa.

Fino a qui abbiamo affrontato i vari aspetti del crowdfunding, legali, pratici, di comunicazione nel prossimo e ultimo appuntamento vedremo come diffondere la nostra campagna nelle varie community.

Speriamo davvero di essere stati esaustivi fin qui!

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