Parlare di web marketing a giugno 2012 significa districarsi tra una miriade di definizioni, sotto categorie, sfumature di significato che prendono vite parallele in ogni ufficio e in ogni testa.
Noi non vogliamo imporre la nostra visione, perché è funzionale al lavoro come l’abbiamo impostato e organizzato qua in ufficio. E’ giusto però parlarne, per chiarezza nei confronti dei nostri Clienti.
Cosa è il web marketing?
A nostro parere il web marketing non esiste. E’ un’associazione di parole che non esprime niente che già non esistesse già. Perché il marketing sul web deve avere una sua definizione e una sua legittimazione a se stante quando in fin dei conti applica su uno strumento (particolare e complesso quanto si vuole, ma pur sempre uno strumento) le stesse nozioni di marketing che tutti noi abbiamo imparato sul manuale del buon Kotler?
Perché continuare a distinguerlo dal marketing? Ok, mi si dirà che è una “branca del marketing”, è applicazione della disciplina madre. Che esiste il web marketing così come esiste il social media marketing, così come esiste l’e-mail marketing e il direct marketing, per non parlare del tanto vituperato (a ragione) telemarketing.
Cosa hai contro il web marketing? Giusto, obiezione legittima.
Se non fosse che il web marketing ha assunto una natura ben più complessa.
Cioè, ormai il web marketing è diventato a sua volta insieme di sotto-discipline, che spesso neppure hanno niente a che vedere col marketing stesso, perché legati soprattutto alla natura tecnica degli strumenti. Come il SEO. Che alla fine è lo studio del comportamento di Google e il continuo adeguarsi ad esso.
Già il SEM è molto più marketing-oriented perché in fin dei conti si parla di inserzioni pubblicitarie. Ma il social media marketing e la coltivazione di una web reputation e la continua produzione di iniziative volte a fare Lead Generation, senza contare le vere e proprie campagne di banner sui siti publisher di maggior appeal, perché hanno bisogno di questa “sotto-scatola” chiamata web marketing? Il social media marketing non può essere già di per se branca del marketing? E in generale, se si considera che il web non ha senso usarlo a priori come strumento esclusivo di una campagna di comunicazione, non è più corretto allora parlare di Marketing 2.0 e siamo tutti felici e contenti? Perché questa esigenza di distinguere nettamente nomi e attività? Alla fine sono mille attività svolte sempre dalle stesse professionalità. Ma si è mai visto un web content manager (cioè quel personaggio che cura i contenuti di un sito web o di pagine sociali) in un’agenzia non occuparsi anche di SEO e di SEM, quando non di social media marketing?
Mi sembra di rivivere certe definizioni di Heavy Metal di fine anni novanta. Quando gli appassionati di Black Metal non potevano confondersi con gli appassionati di Death Metal e magari disprezzavano il Power Metal e Prog Metal, salvo poi esaltarsi di fronte al Power Black Metal ma continuando a tenere a distanza l’Epic Metal con sfumature Death Metal. Ok, sto divagando. Scusate… cerco di andare al punto.
Web Marketing come linguaggio per i Clienti
Ecco, il punto a nostro parere è proprio questo. Alla fine il web marketing (o meglio il Marketing 2.0 che secondo noi è la definizione più corretta perché dobbiamo togliere i confini anche dal web stesso, e fare azioni e campagne di comunicazione ibride web-non-web) non è altro che una scatola necessaria per comunicare col Cliente. Per incasellare in un linguaggio comune e ben codificato ogni singola idea e ogni possibile azione.
E alla fine è anche giusto così. In fin dei conti il web marketing è un servizio da vendere e da presentare al Cliente in modo chiaro e comprensibile, e giustamente il Cliente se ne frega della filologia.
Però stiamo attenti, perché non è solo filologia. Il rischio è che qualcuno si approfitti della confusione di nomi e venda per web marketing servizi che col marketing non hanno niente a che vedere.
The Bot
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