L’Inbound Marketing è il principio per il quale non dev’essere l’azienda a cercare il cliente ma il cliente a cercare l’azienda.
Può sembrare controintuitivo a chi ha del marketing una visione incentrata sugli interessi del brand, ma per chi ha già interiorizzato le logiche dell’attenzione ai bisogni del consumatore non suonerà così strano: oggi anche le persone esterne ai vari settori professionali tendono ad averne una maggior consapevolezza (o a pensare di averla, nel caso di informazioni inesatte e di infodemia, ma ai nostri fini questo è equivalente). Sentirsi consapevoli significa voler fare la propria parte in modo attivo e non essere soggetto passivo dei messaggi altrui, anche quando questi riguardano qualcosa che effettivamente ci interessa.
Come si può essere cercati dal cliente in un periodo di sovraesposizione ai messaggi?
Per prima cosa, l’Inbound Marketing è pur sempre marketing: la definizione dell’identità di brand, l’analisi di mercato, l’individuazione del target di riferimento, lo studio dei competitor e un modello di business solido rimangono la base di ogni buona promozione.
Partendo quindi da solide fondamenta, il primo obiettivo è aumentare la notorietà del nostro marchio e – di conseguenza – la curiosità del consumatore. Questo richiede di puntare alla comunicazione dei valori aziendali e non, quindi, alla vendita. Rendendo l’azienda più nota nel target idoneo grazie al mostrare valori che siano di interesse per il target stesso, si passerà alla fase di awareness e poi a quella di consideration, diventando interessanti per il potenziale cliente.
Una volta ottenuta l’attenzione del segmento di nostro interesse, dovrà essere implementata una strategia di creazione contenuti. In questo, i principi del copywriting e del neuromarketing ricoprono un ruolo centrale in quanto la finalità della strategia comunicativa è quella di portare il potenziale cliente a informarsi spontaneamente. Dovremo quindi scegliere i canali giusti per poi proporre titoli efficaci, testi brevi e incisivi, suscitare emozione e innescare l’azione del consumatore con una call to action ben studiata. L’intento è portare ad approfondire, quindi si dovranno dosare informazioni interessanti, emozioni in sintonia con quelle del target sui vari temi, contenuti di intrattenimento e interrogativi lasciati in sospeso.
Se avremo strutturato tutto a dovere, nel nostro target ci saranno a questo punto persone che:
- Conoscono la nostra azienda;
- La sentono vicina e gradita grazie alla condivisione di valori comuni;
- Sono interessate a conoscere nel dettaglio le soluzioni che propone;
- È facilmente reperibile grazie ai contenuti prodotti;
- Non è invadente: non è stata l’azienda a bussare alla loro porta.
È chiaro che queste possibilità si aprono alle aziende grazie alla pervasività del web e dei social, mezzi che consentono ai potenziali clienti di trovare quello che cercano in pochissimo tempo e con molta precisione. Un Inbound Marketing ben fatto non è quindi una semplice scelta, richiede esperti di social media marketing, copywriting, neuromarketing, comunicazione visiva e creazione di contenuti.
Se vuoi mettere a punto una strategia completa di Inbound Marketing o capire se puoi migliorare quella che stai attuando, contattaci per una consulenza professionale.
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