Il 2021 appena conclusosi ha visto un certo tumulto nei vari settori del mercato. Se per le grandi borse, come Wall Street, è stato fra gli anni migliori e ha fatto registrare investimenti consistenti, il 2022 promette di essere molto diverso in quanto per molte realtà è vitale che sia il periodo di raccolta e di incasso di quanto seminato; la pandemia, però, che a inizio 2021 speravamo stesse dirigendosi verso la sua conclusione, ha iniziato a farsi più imprevedibile e a rendere i mercati molto più cauti. Allo stesso tempo, si è confermato un forte aumento di attenzione per i temi dell’ambiente e dell’inclusività.
Think With Google offre uno scorcio chiaro sulle tendenze per il 2022.
Con la crisi pandemica le disuguaglianze economiche ma soprattutto sociali sono state portate sotto gli occhi di tutti. Per questo motivo le persone vorranno interfacciarsi solo con quelle aziende e con quei brand capaci di leggere la realtà di oggi, di capire la condizione del suo singolo cliente. Come sottolineato da Karina Govindji, senior director di Google per quest’ambito, non è questione di immaginare chi le persone siano ma di considerare la grande varietà di aspetti che le definiscono e le esperienze che le hanno portate a ciò che sono. Quando si parla di temi come l’ambiente, l’identità di genere, i diritti civili o le differenze etniche, però, è opportuno ricordare che si tratta di temi ormai fortemente polarizzanti, da trattare con le pinze e soprattutto con la massima onestà: se il brand non è caratterizzato da questi valori o si troverebbe, proponendoli, in una situazione di incoerenza, spendersi per essi in modo fasullo esporrebbe a rischi notevoli sul piano dell’immagine e potrebbe diventare controproducente (ma questo, del resto, vale per ogni incoerenza nella brand identity). Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, emerge che buona parte del pubblico è bendisposta a favorirla quando non deve fare sforzi: parlare al cliente di come il brand sia più attento alla questione ambientale (confezioni riciclate/riciclabili, provenienza verificata delle materie prime, ecc) è funzionale in quanto non chiede alla persona di attivarsi ma, semplicemente, di contribuire alla causa con la sua sola scelta d’acquisto.
Un altro ambito che può aprire molte opportunità è quello della privacy sul web: il 73% del campione sondato da Google afferma di prediligere servizi e software che consentono una maggior protezione dei dati personali (indice del fatto che ormai chi è attivo sul web sta familiarizzando con il tema). Si parla di funzioni quali e-mail criptate o, più semplicemente, motori di ricerca con funzioni di protezione della privacy. Non è un caso che Google abbia deciso di limitare l’uso dei cookies da terze parti sul suo browser, Chrome, che si accoda così a quanto già fanno Mozilla e Safari (scelta che porterà a grandi cambiamenti nella profilazione del potenziale cliente). Diventa quindi sempre più rilevante far capire alle persone di avere il controllo della situazione e, di conseguenza, assume un’importanza sempre più cruciale il permission marketing (ne abbiamo parlato qui: https://www.orangenergy.com/orangeblog/permission-marketing-vendere-con-il-permesso-del-consumatore/). Per gli stessi motivi, la copertura di un messaggio pubblicitario perde di importanza rispetto alla pertinenza dello stesso e il content marketing, che consente di creare una relazione con l’utente, vedrà un ulteriore aumento della sua importanza.
Prosegue il boom dello shopping online: dopo il 2020, che ha registrato un aumento delle vendite tramite e-commerce attorno al 30%, nel 2021 anche molti dei brand che fino a quel momento erano meno al passo coi tempi hanno implementato la possibilità di acquistare via web, in particolare hanno mostrato di essere vincenti i messaggi pubblicitari che applicano in modo corretto la logica dello storytelling, attirando l’attenzione, presentando il brand in modo emozionante e chiamando in causa gli utenti per attivarli a risolvere il loro problema. Grandi vantaggi sono ottenuti dall’ottimizzazione delle procedure di spedizione e di reso: le persone si stanno abituando ad avere presto ciò che hanno acquistato e sono sempre meno disposte a farlo se non hanno la garanzia di poter rispedire indietro una merce che scoprono essere diversa da ciò che serviva loro.
Il pubblico del 2022 ha maggior percezione delle proprie possibilità online così come delle potenziali minacce, usa la rete per la vita quotidiana ma anche per le cause che ha più a cuore, sia quelle identitarie che quelle per il bene collettivo, è ricettivo a quegli strumenti che gli consentono di essere padrone della propria presenza sul web e sui social e compie scelte sulla base di valori personali molto forti, rapportandosi solo a quei brand che li condividono in modo trasparente.
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