Oggi parliamo di Community Manager.
Cioè, non tanto di Community Manager in sé, ma dei comportamenti virtuosi di un’agenzia di comunicazione nei confronti di questa nuova figura professionale.
Il Community Manager, dentro o fuori?
Cosa è il community manager e quali sono i suoi compiti è ben spiegato nei link sopra, ma per i più pigri riportiamo la definizione di Wikipedia:
il community manager (online community manager) è un addetto alla gestione di una comunità virtuale (detta anche comunità online), con i compiti di progettarne la struttura e di coordinarne le attività. È una professione legata al web 2.0.
Le Agenzie di Comunicazione (in Italia, almeno) davanti a questa nuova figura professionale hanno mantenuto due approcci, opposti. Uno corretto, l’altro (a mio modestissimo parere) meno corretto.
Diciamolo una volta per tutte: il Community Manager è una figura professionale che deve essere interna all’azienda. Deve conoscere le strategie e interiorizzare i valori dell’azienda, deve condividere l’immagine che l’azienda dà di sé, deve poterla rappresentare al 100%.
Quindi, senza girarci troppo intorno, il modo corretto di approccio di un’agenzia di comunicazione alla figura del community manager è quello di proporre un tutoring e il modo non corretto è quello di offrire il servizio stesso, esternalizzato.
Il community manager spesso nasce come social media manager e web marketing expert, ma a differenza di queste figure, il community manager è il più legato alla realtà dell’azienda che rappresenta, perché deve rappresentare l’azienda (e la storia dell’azienda) nei confronti della sua comunità.
Qua ad Orange Energy Communication capita spesso di offrire il servizio di “web marketing e social media management” ai nostri Clienti, ma come è facile intuire non proponiamo anche il mantenimento della comunità di riferimento, che si stringe intorno alla pagina facebook, o al sito web del Cliente.
Questo non significa che un’Agenzia non possa offrire un servizio di supporto a questa professionalità, ma nei confronti del community manager aziendale (o di colui che l’azienda designa come futuro community manager) a nostro parere è giusto che un’agenzia si limiti ad offrire un servizio di tutoring.
Un tutoring a più livelli, che può partire dalla netiquette, fino alla condivisione della strategia di comunicazione e dell’immagine che magari l’agenzia stessa ha contribuito a costruire per l’azienda.
Alla prossima
The Bot
Recent Comments