Agenzia di Pubblicità in Toscana:
avvertenze per l’uso
Oggi parliamo di regole della pubblicità e della regola più importante di tutte: mai dimenticare il contesto sociale. Fare pubblicità in Toscana e fare pubblicità in Lombardia, per esempio, sono quasi due attività distinte.
Parliamo di Lombardia e Toscana, per due motivi. Il primo è perché sappiamo di cosa parliamo. Sono le Regioni delle due sedi di Orange Energy Communication e spesso sono anche i mercati di riferimento per le nostre aziende di livello regionale.
Il secondo è perché vogliamo sottolineare come anche in presenza di piccole differenze socio-culturali (non si sta parlando di Veneto e Basilicata, né tantomeno di Giappone e Brasile) è necessario apportare sostanziali modifiche al modo di comunicare, di promuovere, di pubblicizzare prodotti e servizi.
Un’agenzia di pubblicità in Toscana, o meglio, un’agenzia che si propone di fare pubblicità in Toscana, soprattutto se opera nel campo del B2B, deve tener di conto dell’economia marcatamente relazionale che caratterizza la Regione.
Per economia relazionale intendiamo un’economia basata innanzitutto sulle relazioni umane. La prima conseguenza di questo dato di fatto, facile, è l’uso obbligatorio della parola fiducia.
In un’economia fatta di relazioni la fiducia ha un valore fondamentale in qualsiasi messaggio pubblicitario e promozionale. In Toscana raramente i rapporti tra aziende (ma anche i rapporti tra azienda e consumatore) si instaurano senza una forte rassicurazione, con tutti i mezzi possibili, del target sull’aspetto della fiducia.
(Altre conseguenze dell’economia di relazioni coinvolgono la strategia commerciale, l’affermazione del brand, la presenza o meno sul territorio, la difficoltà nel proporsi come nuovi interlocutori economici…)
Questo non significa che in Lombardia la fiducia sia scarsamente considerata e che si possa fare pubblicità in Lombardia senza comunicare una rassicurazione di affidabilità. La fiducia è valore fondamentale in qualunque scambio umano. Però il messaggio rivolto al target lombardo non può mai permettersi di sottovalutare gli altri elementi più classici dello scambio economico: la convenienza, la professionalità, la sicurezza.
Attenzione, sto generalizzando. Le cose sono molto più sfumate di così, non sono così nette. Ogni azienda ha il suo mercato, le sue variabili umane, la sua specificità. E non sono pochi gli esempi che potrebbero smentire quel che ho scritto.
Ma questo non toglie che a livello teorico, ma anche nella pratica, certe distinzioni vanno sempre tenute in considerazione se si vuol produrre una buona comunicazione per il nostro cliente-committente.
Le regole della pubblicità sono universali e condivise. Ogni agenzia ben preparata è tecnicamente in grado di fare una comunicazione di successo in tutto il mondo, ma ciò non toglie che sia sempre necessario conoscere intimamente il contesto sociale, economico, culturale, politico e relazionale di riferimento. Soprattutto quando si parla di offerta di servizi B2B.
The Bot
Pubblicità in Toscana e Economia di Relazioni – Ott 2012
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